In un libro di chimica potremmo trovare scritto che “il masterbatch può essere definito come un concentrato di pigmenti coloranti e additivi estetici e funzionali”. Oppure potremmo anche leggere che “viene utilizzato nei processi di trasformazione della plastica per conferire nuove caratteristiche al polimero originale”. Spiegazioni complesse per chi non se ne intende di scienza. Ma se, invece, noi vi dicessimo che fare un master è semplice… come sfornare il pane?!
A chiunque sarà capitato di seguire una ricetta che prevede di impastare acqua e farina. Magari, per condividere una pizza con gli amici; per festeggiare un compleanno con una torta; per sfornare biscotti fragranti. Sembrerà strano, ma spiegare cosa sono i masterbatch è possibile proprio attraverso queste immagini. Tutti questi alimenti, infatti, hanno in comune una cosa: la miscelazione di ingredienti di natura diversa.
Un pigmento o un additivo si comporta come la farina, nessuno può mangiarla così com’è! Infatti, da sola la farina non sazia, è polverosa, sporca, non si può cucinare o grigliare. È necessario mescolarla con l’acqua per darle un aspetto solido, per sciogliere i grumi, insomma per renderla commestibile e permetterle di ottenere la sua funzionalità di nutrimento. Qualsiasi panificato è fatto così, partendo da un impasto di elementi diversi.
I masterbatch sono caratterizzati con lo stesso principio: l’acqua per noi corrisponde alla plastica, tutto il resto (farina, sale, lievito) equivale al mix di pigmenti coloranti e additivi che servono a comporre la nostra ricetta. Ingredienti diversi permettono di sfornare panificati diversi, ma tutti prendono forma dallo stesso procedimento e così possiamo ottenere pane bianco, focaccia, baguette, pan brioche, pane da hamburger…
Chiaramente, se si progetta di fare una pizza, ma si ottiene un pan di Spagna la cena andrà a rotoli. Questo però non significa che sia un problema del pane sfornato, ma che la ricetta che si è deciso di seguire non era adatta al programma per la serata. Allo stesso modo, ogni masterbatch serve per raggiungere un obiettivo specifico, quindi bisogna formularlo a partire dal risultato che uno si aspetta: per farcire una pizza, serve avere il pane da pizza, così come per avere una plastica tecnica, serve un master tecnico. Capita che chi deve realizzare un progetto in plastica nella lista della spesa metta all’ultimo posto il master, ritenendolo meno essenziale. Si tratta di un grave errore perché questo concentrato, per quanto piccolo, è fondamentale, in quanto fa da struttura alla plastica lavorata. Insomma, è come scegliere con cura prima i condimenti per preparare un panino, ma poi preferire di comprare dei grissini al posto del pane.
Quindi il masterbatch è la componente essenziale che permette ad un progetto in materiale plastico di essere strutturato, stabile. Se si vuole costruire un arco, ma non si mette la chiave di volta, o si sceglie un blocco di pietra inadatto, crolla tutto. Il master è quell’elemento portante che permette al progetto di stare insieme e di avere caratteristiche uniche. È come la farina che dà corpo al pane, il lievito che lo fa crescere, il sale che dà sapore. Basta saper dosare bene i giusti ingredienti e affidarsi al proprio fornaio di fiducia che sempre sa consigliare il miglior abbinamento per la nostra cena… Così come un bravo masterista conosce come scegliere il miglior colore per la nostra plastica!
Ancora dubbi? Scrivici, siamo qui per rispondere alle tue curiosità!