Finalmente è tempo! Il periodo più magico dell’anno è arrivato, il giorno di Natale ormai si fa sempre più vicino. È arrivato il momento di tirare fuori dagli scatoloni le decorazioni e addobbare la casa! Da dove iniziare? Ovviamente dall’albero, che ti farà compagnia in salotto per tutto dicembre (e forse anche fino a Pasqua se ti scordi di metterlo al suo posto anche quest’anno!). Mentre cerchi le istruzioni per montarlo, potresti ritrovarti a pensare: come avviene la produzione di alberi di Natale artificiali? Di quale materiale sono composti gli abeti artificiali? Sono dannosi per l’ambiente? In effetti, sono domande frequenti e certi dubbi sorgono spontanei quando si nota tutta quella plastica… In realtà, gli alberi sintetici sono un’ottima alternativa a quelli naturali e la loro produzione è davvero molto interessante!
Innanzitutto dobbiamo fare una distinzione: esistono due metodi principali per realizzare i rami degli abeti artificiali. Un metodo impiega il processo di estrusione della plastica, il secondo l’iniezione. In entrambi i casi, la resina polimerica scelta (solitamente PVC o PE) viene additivata con masterbatch carichi di pigmento che, una volta miscelati con la plastica, conferiscono la tipica colorazione agli alberi, solitamente verde e marrone. Alla formula dei masterbatch, oltre ai pigmenti coloranti, è possibile anche aggiungere ulteriori additivi che conferiranno al risultato finale caratteristiche uniche. Ad esempio, un additivo anti-uv per gli abeti artificiali da esterno conferirà maggiore resistenza all’esposizione al sole del materiale, assicurando durevolezza del colore. Oppure, ritardanti di fiamma o additivi antimicrobici possono essere un’ulteriore garanzia di sicurezza per gli ambienti domestici. Un additivo antistatico potrebbe aiutare a contrastare l'accumulo di polvere.
Come abbiamo detto, esistono due metodi principali per la produzione di alberi di Natale artificiali. Il più diffuso è il metodo di estrusione, un processo simile a quello utilizzato per creare l'erba sintetica. Il procedimento inizia con un compound di PVC che viene riscaldato ed estruso in fogli continui, formando una grande matassa simile a un rotolo. Questo rotolo viene poi tagliato in lunghe strisce sottili. Poi, queste strisce sono trasportate in un macchinario che ha il compito di tagliarle facendo piccole incisioni solo sui bordi di un lato, simulando gli aghi di abete. A questo punto, le strisce di PVC intagliate sono attorcigliate insieme a del fil di ferro che conferisce forma e rigidità e il pezzo così assemblato viene tagliato della lunghezza desiderata. Questo metodo realizza abeti artificiali dai rami con aghi “morbidi”, simili a delle fettuccine, pratici e durevoli, ma meno prossimi ad un effetto naturale.
Il secondo metodo di realizzazione di abeti artificiali è l’iniezione, che conferisce una forma più simile sia agli occhi che al tatto ad un albero vero. La lavorazione, però, risulta più complessa e, di conseguenza, anche il prezzo tenderà ad essere più elevato. In questo caso, viene impiegato come resina il PE (polietilene). Una volta creato un compound con masterbatch e/o pigmenti e additivi, la plastica è portata ad alta temperatura, fino al punto di fusione. Qui viene iniettata in stampi che riproducono esattamente la forma degli aghi di pino. Una volta raffreddati, i rami vengono raccolti e assemblati tramite il filo di ferro, dopo un attento controllo qualità. Per ottimizzare i costi di produzione e garantire una buona resa estetica, si combinano spesso i rami in PVC e PE. I primi vengono inseriti internamente per creare un effetto di riempimento dell’albero, mentre i secondi sono posti all’esterno per dare una sensazione più gradevole e naturale allo sguardo.
A questo punto, i rami sono pronti per essere uniti alla struttura centrale. Gli abeti artificiali più comuni in commercio hanno un sistema di incastro di rami a gancio, in cui vengono “incastonati” direttamente sul tronco in apposite fessure. Esistono anche alberi dall’apertura ad ombrello e quelli già premontati, per i quali è sufficiente abbassare e aprire i rami. Le altre parti che compongono l’albero sintetico sono il piedistallo, ovvero la struttura di supporto, solitamente in metallo e la struttura centrale, ossia il tronco dell’albero, che può essere anch’esso costituito da una barra di metallo, oppure da un tubo di plastica PVC pigmentato di verde o marrone. Oltre a questo, l’albero può essere completato con l’aggiunta di luci, oppure di una spruzzata di neve finta, realizzata con spray in fibra sintetica.
Per rispondere alla domanda: la produzione di alberi di Natale artificiali è sostenibile? Si è scoperto che gli abeti artificiali costituiscono un valido sostituto agli abeti veri, anche se realizzati con plastica non biodegradabile. Infatti, un albero di Natale sintetico può essere utilizzato per oltre dieci anni (se ci si ferma a pensare, 10 Natali non sono tanti!). Per questo, risulta una scelta più sostenibile rispetto al taglio di piante vive o lo sradicamento di alberi da piantare in vaso, fuori dal loro habitat naturale. Tra l’altro, molte aziende di produzione di alberi di Natale artificiali, spinti dalle attuali esigenze di mercato, stanno optando per la realizzazione di abeti in plastica riciclata e bio-based. Pertanto, se scelto e utilizzato per lungo tempo, un abete artificiale natalizio può risultare una soluzione valida a contribuire alla preservazione delle risorse naturali.
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